martedì 20 maggio 2014

QUANDO E' AMORE, E' AMORE!

Dopo una lunga assenza le cose da raccontare sono tante. Troppe. 
Allora che faccio?
Riprendo da dove avevo lasciato, più o meno.

Nell'ultima vacanza romana il Non Marito mi ha fatto scoprire qualcosa di cui ignoravo l'esistenza e che forse sarebbe stato meglio (per lui) non farmi sapere. 

Una mattina di quelle che non sono nulla di che, lui prende e mi faaaa
- Oggi ti porto in un posto che sicuro ti piacerà, dai prepariamoci
E io che sono curiosa come una scimmia mentre mi preparo cerco di strappargli info, ma niente.
Saltiamo in macchina, compreso il Sosia curioso anche lui.... e dove mi porta??

Magari state già pensando ad un posto romantico, o magari la natura incontaminata.... 
C'avete presente Roma? e avete presente quel luogo meraviglioooooso che è Porta Maggiore? Si quello con i capolinea dei tram, il traffico, il degrado..... e quel fantastico MERCATINO DELL' USATO????

E' stato amore a prima vista.
Lì, nascosto che se non lo sai l'occhio da solo non ci arriva, un pozzo delle meraviglie!
Hanno di tutto, libri, musica, mobili, arredamento, strumenti musicali, vestiti....qualunque cosa la vostra mente possa pensare! Per fortuna il Sosia ha trovato subito di che trastullarsi, non so come abbia fatto ma dopo 5 minuti che eravamo li aveva già tra le mani un vecchio liquidator versione bimbo. Considerando la mole di oggetti che ci circondavano, vederlo con le mani occupate non ci è sembrato vero! Non è già questo un motivo valido per amarlo sto posto?

Alice nel paese dell'usato! Io, che mi perdo tra gli scaffali del super mercato in cui vado tutti i giorni, figuratevi la. Servizi da tè stupendi, vinili, libri, mobili antichi e poltrone che sembrano il trono di Danimarca.

Mentre facevamo su e giù per sti corridoi strettissimi....eccolo! Messo li, tra altre mille cianfrusaglie, quasi a voler fare il vago -sai mai mi lasciano qua che c'ho gli amici -. Mi dispiace cocco ma saluta tutti e vieni con me!! 
Mi credete se vi dico che ero più felice del Sosia con la sua pistola ad acqua? 
Che vi devo dire? a me queste cose mi fanno scialare. 
Signore e Signori ecco a voi il mio PORTAUOVA!!



Vabè la foto l'ho rubata googolando ma quello che ho preso io è proprio così.... non è bellissimo?
Come giusto, si è meritato un posto d'onore in cucina...poi vi farò vedere.


Ma ciancio alle bande (Dotto docet) e veniamo a noi!
Lo sapete che sono sempre sui libri a studiare e che faccio fare da cavie ai miei uomini. Così questo fine settimana mi sono dedicata ad una parte della pasticceria che non ho mai approfondito, anzi che a parte qualche sporadica occasione non ho praticamente mai affrontato: il glassaggio.

La Musa ispiratrice è stata Pinella che come sempre crea dei capolavori. I suoi dolci al piatto hanno sempre delle glasse magnifiche. Lucide, lisce...sono delle carezze.

Il dolce in se è stato solo un pretesto per provare questa tecnica, ma devo dire che l'intero esperimento è stato soddisfacente. Pensate che il Sosia ne sta facendo scorpacciate...bello de mamma!

Visto che la descrizione del dolce è troppo lunga lo chiamerò:

                                                             ESPERIMENTO N° 1


Dai che non è niente male. 
Si tratta di una glassa cioccolato e caramello. 
Come vedete il dolce è spoglio, nel senso che non ci sono decorazioni particolari, proprio perchè ho voluto concentrarmi esclusivamente sulla "copertura"

Ingredienti:

250 g di panna fresca
220 g di zucchero semolato
170 g di sciroppo di glucosio
cardamomo
13 g di gelatina in fogli
65 g di cioccolato al latte al 35%

Mettete in un pentolino la panna con il cardamomo e portatela a bollore.
A parte fate fondere il cioccolato.
Idratate la gelatina con 5 volte il suo peso in acqua.
Versate lo zucchero in una casseruola e bagnatelo con un velo d'acqua. fatelo sciogliere a fuco dolce. Aggiungete il glucosio e continuate la cottura fino ad ottenere un caramello biondo.
Versate la panna bollente e filtrata nel caramello facendo attenzione a non ustionarvi e fate decuocere fino ad avere una consistenza morbida e fluida. Aggiungete la gelatina idratata e versate il tutto sul cioccolato mescolando con una spatola. Portate alla temperatura di 35/ 40°C-
Colare la glassa sul dolce congelato ed eliminate l'eccedenza con una spatola a gomito.

Inizialmente sporcherete mezza cucina ma con l'esercizio andrà sempre meglio, se ci sono riuscita io.....fidatevi!



L'interno è una namelaka (grazie al maestro Santin) al cioccolato fondente su un biscotto di riso bagnato con uno sciroppo al bergamotto. 
In alcuni ho anche inserito una gelee di pesche sciroppate che ci sta veramente bene...ma quelli sono ancora nel freezer.
Il dolce nella sua completezza è molto buono. Brava me!!


 Se le glasse di Pinella sono delle carezze, le mie sono più delle pacche sulle spalle, ma va bene così, ciò che conta è l'amore :))




giovedì 8 maggio 2014

ACCENNI DI STORIA

Una luuuunga pausa, lunghissima.
Lungo il decorso della varicella, lunga la vacanza di Pasqua, lunga la permanenza a Roma, una lunga pausa dai miei amati dolci.

Detto questo sarò breve.
Dopo settimane di stop forzato sono tornata a casa con una voglia pazzesca di fare.

La Pasqua è passata e quindi non devo per forza essere buona buona. Quindi anche se ho fatto due, e sottolineo due dolci diversi, e metterò le foto di entrambi la ricetta sarà una sola. Tiè!

                                              
  MADELEINES AL PROFUMO DI LIMONE
     (da una ricetta di Luca Montersino)


Ingredienti:
100 g di uova intere
15 g di tuorli
70 g di zucchero semolato
60 g di farina 00
3 g di lievito chimico
75 g di burro
1 g di sale
zeste di un limone

Scaldate le uova intere, i tuorli, lo zucchero, il zeste e il sale fino ad una temperatura di 45°C. Una volta arrivati a temperatura montate il tutto fino a raffreddamento. Avrete un composto denso e spumoso. Unite la farina setacciata con il lievito facendo attenzione a non smontare il composto.  Aggiungete per ultimo il burro fuso a fuoco diretto ma già tiepido.
Mettete l'impasto nelle forme imburrate e infarinate e fatelo riposare in frigo per un paio d'ore.
Infornate a 210°C.
Appena queste delizie cominceranno a gonfiarsi ai lati spegnete il forno. Aspettate che si gonfi anche il centro e riaccendete a 180°C per 5 minuti. 
L'ideale sarebbe sformarle una volta diventate fredde, ma voi lo sapete io non ho resistito.
Mi sono giocata quasi tutti i polpastrelli, ma la libidine di assaporare  una madeleine appena sfornata è un salto in paradiso. Si sciolgono in bocca con il loro sapore delicato.


Il secondo dolce invece è una rivisitazione della fantastica tenerella del Maestro Santin. 
Il Non Marito aveva espresso il desiderio di un dolce cioccolatoso al triplo cioccolato, eeeee ecco qua!
Una torta di cioccolato, con un cuore morbido e umido. Il tocco d'artista è stato aggiungere del vino bianco di Porto all'impasto.

Molti di voi non sanno che la mia Non Suocera è una portoghese fatta e finita e grazie a lei ad ai suoi viaggi in terra madre ho avuto la fortuna di assaggiare la cucina di quel paese.
Molte cose ho provato e tante, anzi tantissime mi sono piaciute: ma c'è una cosa, un dolce per cui vado matta. Quando ce lo porta il mio pensiero va a lui in modo costante. Il chiodo fisso diventa andare ad aprire il frigo per magnarmelo tutto!!! Il dolce in questione è il bolo rico.

Con l'aggiunta del vino di Porto alla mia tenerella è sembrato di addentare il fantastico bolo.
Sarà stata l'influenza del vino che è un tipico liquore portoghese, sarà che finalmente ho trovato la strada maestra per la ricetta originale,  fatto sta che se la sono divorata!!!