giovedì 27 marzo 2014

UN'OASI NEL DESERTO

Sali a Roma, scendi a Policoro, arisali a Roma e riscendi....
Fai le valigie, disfa e valigie..
Prepara gli scatoloni, svuota gli scatoloni (con conseguente pulizia della casa che "Ti spiezzo in due" in confronto è 'na polpetta moscia)...
Lavora per il locale, abbandona il locale...
Fai la domanda per il concorso, non fai la domanda per il concorso...
Metti e gambe, leva e gambe...no! quella era nonna, e un'altra storia pure...

Vi pare che una vita fatta di fare e disfare su tutti i fronti possa essere noiosa? Macchè! Però lasciatemelo dire, certe volte me ne andrei, solo che per farlo dovrei fare altre valigie...lasciamo perdere va.

Per fortuna in tutto questo caos soprattutto mentale si riesce a capire ancora qualcosa, e questo mi permette di ritagliare dei momenti speciali, come oasi nel deserto.

Metti un sabato sera, metti due nuovi amici che ti piacciono tanto, ecco bell'e fatto un invito per una serata in compagnia. 
La cena è andata benissimo a parte il fatto che dopo poco ero già morta dal sonno, per fortuna il Non Marito è stato bravissimo a fare anche la mia parte (pure perché sono sue "vecchie" conoscenze) e il Sosia è riuscito a tenermi sveglia tra un lancio alla Tarzan e l'altro. Gli ospiti si sono rivelati meglio di come immaginavo e soprattutto se so magnati tutto!!!!

Forse ancora non sapete che in questa casa di agnostici si possono venerare solo due uomini: Maurizio Santin e Luca Montersino.
Come al solito se non li conoscete (e non è normale) andate a gogoolare....subito per favore!!
Il Maestro Santin ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente e mi ha subito conquistata. Una personalità forte e decisa, ma di una simpatia unica. Le sue opere sono, sonoo.....non trovo le parole.... dovreste provare!
Il Maestro Montersino invece non ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, quindi a conquistarmi è stato in primis il suo lavoro. Credo sia un innovatore, un grande studioso della materia prima che un fantastico pasticcere. A lui devo molto, soprattutto ho capito che la pasticceria è una roba seria e per diventare bravi bisogna studiare tanto.

Secondo voi, invito amici a cena e non sperimento qualcosa??!! Il Non Marito come sempre fiducioso ha vissuto tutta la giornata a dita incrociate. Che amore!
Comunque grazie ai miei Guru la cena è stata un successo!!

         CROSTATA LINZER ALLA COMPOSTA DI MELANZANE (del maestro Montersino)


Frolla montata:
250 g di burro a temperatura ambiente
100 g di parmigiano
75 g do farina di mandorle
12 g di sale
125 g di uova intere
175 g di farina "00"
75 g di fecola di patate

Montate il burro con il parmigiano e la farina di mandorle. Aggiungete le uova e montate ancora. A mano invece incorporate la farina, la fecola e il sale. Se la fate in anticipo non tenetela in frigo. Se indurisce è un problema poi.

Composta di melanzane:
500 g di melanzane
50 g di pecorino
20 g di olio evo
1 g di sale e pepe
5 g di basilico
30 g di amido di mais
100 g di uova intere
200 g di scamorza affumicata

Immergete la melanzana nell'olio bollente. Mi raccomando di bucherellarla prima altrimenti fate un macello! Una volta cotta spolpatela e passate la polpa nel mixer insieme al resto degli ingredienti, tranne la scamorza. Questo composto potete farlo riposare in frigo.

Quando vi sentirete pronti prendete una sac a poche e riempitela con la frolla. Create il guscio della crostata in una tortiera (io ho usato un 20 cm di diametro). Disponete la scamorza sul fondo della torta, riempite con il composto, fate le strisce con la frolla rimasta e infornate a 170°C per circa 30 minuti.
Da sturbo!! 

Come dessert invece ho fatto una tortina per me speciale. L'ho vista nascere in diretta dalla mente e dalle mani del Grande Maestro Santin... quel giorno ho cercato di rubare più che ho potuto ma sono talmente rinco che negli anni non sono mai riuscita a ricordare con esattezza la ricetta, fino a  quando non ho trovato in libreria il suo "I dolci di casa mia"...che gioia!!

                                                           TATIN ALLE MELE (a modo Suo)

 Se volete la ricetta basta chiedere.
Lo ammetto, forse ho esagerato con il caramello....;)






mercoledì 19 marzo 2014

TRADIZIONE SI, TRADIZIONE NO

Fatto un riepilogo così alla buona, direi che tra Natale e Pasqua si concentrano una serie di feste che la metà basta. Questo almeno nella nostra famiglia.
Non sto a farvi l'elenco, vi basti sapere che la maggior parte dei miei parenti festeggia gli anni in questo lasso di tempo. Mettici poi l'Epifania (che tutte le feste porta via....seeeee), il carnevale, la festa del papà, la festa della donna e quella degli innamorati... 
Poi dicono che l'inverno è noioso. Criticoni!!
Più o meno ogni festività si porta la sua tradizione che in genere è 'na roba magnereccia.
Se uno, o più specificatamente IO! fossi stata dietro a tutte queste date importanti a quest'ora starei ancora a "carissimo amico":pigra e lenta, un binomio perfetto.

Dovete sapere (non è che proprio dovete, si fa per dire)che tra i miei tanti difetti c'è un sano senso del rischio. Per me fare due volte di seguito lo stesso dolce non è possibile, e la cosa vale anche per quelle preparazioni che  sono oramai collaudate. Il Non Marito ha perso ogni speranza e vive a dita incrociate...che ci volete fare?
Mi piace sperimentare, provare cose nuove, e soprattutto ho una mia lista mentale di dolci da provare/fare che non posso ignorare più di tanto.
Dalle frappe di fine carnevale sono passati parecchi giorni e io non sono stata certo con le mani in mano, anzi tante cose sono nate, alcune degne di nota e tanto buone da non riuscire nemmeno a fare una foto, altre degne di foto per quanto sono venute male...fatto sta che non ci sono prove nè dell'una nè dell'altra cosa, tiè.

Fare la mimosa per la festa della donna onestamente non mi andava. E' una torta buonissima, ma proprio non mi andava di farla, e cosi mi sono cimentata in una Tarte Pont-Neuf. Non me la sto tirando, si chiama proprio così! Che cos'è? andatevene a googolare un pò va (ma con amore eh!?). Purtroppo il primo esperimento è fallito... ma questa è un'altra storia, o post...
Così ho fischiettato per un pò facendo la vaga e buttandomi sul salato e il Non Marito e il Sosia non hanno battuto ciglio quando gli ho messo davanti un vassoio di bignè con crema al limone...
La mia coscienza però ha cominciato a borbottare quando ha sentito che la festa del papà era vicina, e per mia fortuna ha trovato la strada spianata perché questa volta le famose zeppole di S. Giuseppe erano nella lista. Devo ammettere che fino all'ultimo le mie radici romane hanno tentato di farmi cedere in favore dei golosissimi Bignè de S.Giuseppe (alla romana) ma io le zeppole non le avevo mai mangiate..e quindi mai fatte....



Ed ecco a voi Sua Maestà la zeppola!!
Rigorosamente al forno che non fanno ingrassare :p ed al posto dell'amarena che non ci garba, una perla di marmellata di more....sisi proprio quella!! La Santa colpisce ancora!!


giovedì 6 marzo 2014

IN TRASFERTA

Come una grande reporter ( sento i vostri cori di "buuuuuu") anche io faccio l'inviata, solo qui però eh!.

Come ben sapete sono romana, quindi tutta la mia famiglia d'origine vive nella Capitale e ogni tanto raccolgo baracca e burattini per tornare a fare la figlia a casa di mia madre.
Stavolta il Non Marito è rimasto a casetta: siamo io e il Nano, stretti stretti, core a core.....AIUTOOOOOO!!

Mia madre lavora, mio padre lavora, mia sorella lavora, siamo senza macchina e fuori piove da quando siamo arrivati....GRAZIE ROMA!!! (e non faccio riferimento a Venditti!)
Il risultato di questa equazione è che praticamente stiamo sempre a casa, e allora vai con biscotti e cose magnerecce di vario genere... se quando torno a Policoro sono ingrassata, sappiate che la colpa è dello stress metropolitano, ecco.

A mia sorella piacciono tanto i canestrelli, si quelli di un mio "vecchio" post. E che alla sorellina non gli fai i biscottucci? Sono io una sorella degenere?? no no no!!


Lo so che la forma non è quella canonica, ma in valigia non ho potuto mettere tutto. Ho portato il termometro
...non fate quelle facce, mica sto parlando di quello per misurare la febbre!! E se mi venisse voglia di fare una meringa italiana?...Prevenire è meglio che curare... 
qualche sach a poche, libri di pasticceria, la bocchetta grande per le creme e il cofanetto di taglia biscotti rotondi. 
Di più non ho avuto il coraggio, ma la prossima volta...

Comunque.
Abbiamo fatto visita anche ai miei adorati nonni marsicani: vuoi che non porto qualcosa? Bravi!!

Avete presente il programma La Prova del Cuoco? Io non lo guardo mai, anzi fino a poco tempo fa non avevamo neanche la tv in casa, figurarsi. Comunque, accendo e vedo che in questo programma c'è una signora che fa la cheerleaders con un mattarello.
Io adoro lavorare la pasta, così mi fermo a guardare, sapete cosa stava facendo? 

                                         FRAPPE (o sfrappole o chiacchiere, o bugie o....)


260 g di farina
1 uovo
15 g di cognac o brandy
50 g di succo d'arancia
10 g di burro morbido
8 g di zucchero a velo
sale
strutto per friggere

Su una spianatoia mettete la farina a fontata e dentro l'uovo, il burro, lo zucchero, il brandy e il sale . Cominciate ad impastare. Troverete l'impasto duro, difficile da compattare aiutatevi quindi con il succo dell'arancia. Mi raccomando dosate con cura, poco per volta in modo da dare alla farina il tempo di assorbirlo. L'impasto dovrà essere elastico e morbido, ma non troppo morbido.
Stendete con il mattarello la palla così sottile che dovete intravedere la spianatoia attraverso la sfoglia; poi con la rotellina tagliate le striscioline e immergetele nello strutto che intanto sarà arrivato a temperatura.
Le frappe devono friggere veramente pochissimo, appena si colorano tiratele fuori e fatele freddare.
A pioggia lo zucchero a velo.
Sono croccantissime!!
Lo so che avete letto la ricetta con la smorfia, lo so che lo strutto non è ortodosso soprattutto per una vegetariana come me.
Che volete, maccarone tu m'hai provocato e io te distruggo! Quando ce vò ce vò!!



So anche che il Carnevale è finito, ma queste sono così buone che le potete fare pure a ferragosto e io ancora non le avevo mai fatte. No, non potevo aspettare 5 mesi!

P.S. in frigo c'è latte, panna... ce la farò a fare la mimosa in tempo per l'otto marzo?!
P.S. numero 2 : la Santa zia mi ha regalato un altro barattolo di marmellata di more, come si fa a non adorarla??

sabato 1 marzo 2014

A SCUOLA DI SEMPLICITA'

Sono giorni che ho una gran voglia di pasticciare. Bene direte voi …. manco per niente!
Secondo voi,  che gusto c’è a sperimentare se nessuno aspetta con la bava alla bocca le vostre prelibatezze?
Il Non Marito è intollerante ai latticini e come voi ben sapete se si elimina questa sfera d’ingredienti dalle preparazioni dolci rimane ben poco. Non basta, è molto, e dico molto e ripeto molto particolare nei gusti e mangia dolci con la faccia da orso Yoghi solo in casi eccezionali.
Allora voi mi direte, ma hai un fantafiglio  treenne e si sa che i bambini a quell’età sono golosissimi … e inveceee NO! Provate a offrigli una fetta di pane, così semplice, e vi ritroverete con un criceto dalle guance gonfie. Ma con i dolci, con i dolci è tutta un’altra storia … ha ripreso dal papà ( e tante grazie).
Quindi il mio campo d’azione casalingo si restringe a torte per la colazione (che mangio poi comunque io), biscotti e cornetti (o croissant come preferite).
In tutto questo il lato positivo è che devo spremere le meningi per creare qualcosa di semplice ma sempre diverso e gustoso.
Ora dovete sapere  che la parte abruzzese della mia famiglia d’origine vanta una nonna fortissima in cucina e una zia fortissima in tutto!! Ma c’è una cosa che mia zia potrebbe spacciare clandestinamente e diventare una donna potente e temuta: la marmellata di more selvatiche!!! Per fortuna ha un cuore (e delle mani) d’oro e quindi ci regala questi vasetti sacri senza fare una piega, anzi con una gioia inusuale.
Capirete che le more selvatiche non è che si trovano tanto facilmente, e soprattutto non sono sempre reperibili, quindi la Santa (mia zia) riesce con gran fatica a tirar fuori pochi barattoli alla volta. 
Ah! Merce rara e preziosa!
 Così noi qui a casa centelliniamo l’uso di questa marmellata in maniera fobica, tranne questa volta, in cui per poter conquistare la mia piccola platea ho dovuto ricorrere all’asso nella manica.

Il Non Marito ha fatto la faccia da Yoghi e il suo simile si è leccato le dita …. grazie zia!!!

                                                     
                                                       FROLLINI CON MARMELLATA


I più attenti avranno notato un frollino dissidente, tranquilli è marmellata di pesche. L'ho fatta io, cerco di seguire le impronte della Santa...ce la farò?

PASTA FROLLA

500 g di farina 00
300 g di burro
200 g di zucchero a velo
80 g di tuorli
una presa di sale 
zeste di un limone

Disponete la farina a fontana, mettete al centro lo zucchero a velo, i tuorli, il burro a pezzetti (deve essere morbido), il sale, la buccia di limone.
Cominciate a lavorare gli ingredienti con le mani, all'inizio vi sembrerà che il tutto si divida, ma abbiate pazienza, l'impasto si compatterà. 
Avvolgete il composto nella pellicola e fatelo riposare almeno una mezz'oretta.
Quando sarete pronti (voi e l'impasto) stendete, date le forme e infornate a 170- 180° C.
Riempite di marmellata una sac a poche e mettetene un pò al centro del biscotto cotto e freddo.

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Primo consiglio: spolverate la parte superiore del biscotto con lo zucchero a velo prima di metterlo sulla marmellata.
Secondo consiglio: fatene tanti!!!