martedì 2 settembre 2014

CRONACA DI UN'ESTATE

Sparire è la mia specialità, almeno per quanta riguarda il web. Periodicamente latito ogni comunicazione pur sapendo la pessima che sono haimè!

Molte, moltissime cose sono accadute da l'ultimo post e onestamente la mia memoria non aiuta, ma la tecnologia si. Mi inquino (cit.) di fronte al mio telefono che mi permette di fare foto a tutte l'or...si lo so pure i vostri, ma ogni scarrafone... e basta!!

Lavorativamente parlando è stata una ciofega d'estate. Non so perchè ma dopo i vari giorni di prova e complimenti vari per le mie creature, poi non mi richiamano mai, c'avesse ragione mi matre (romanaccio style) che so antipatica? Mamma cara me lo potevi dire che le tue non erano parole d'amore ma la VERITA!!

Nel frattempo il Non Marito è stato un mese fuori per lavoro e m'ha lasciato sola al comando dei lavori...       -  Quali lavori?
Ehmmm si scusa c'hai ragione ma sai il Non Marito sta aprendo un <<pub in cui ci saranno solo birre artigianali >> (questo è il mantra degli ultimi tempi) e il locale è stato tirato su dal nulla...
....dicevo: m'ha lasciato qui a sbrogliare la faccenda e figuratevi voi se in quelle settimane ho avuto il tempo di fare, dire, scrivere, mangiare... macchè. Per fortuna è tornato e la patata bollente è passata a lui. Tiè!!
Ci siamo quasi e presto potrò mostrarvi "Attenti al Luppolo" in tutto il suo splendore :)

Quando ormai l'estate sembrava finita, così senza gloria e senza infamia, e soprattutto senza un giorno di mare serio (almeno da parte del Non Marito) ecco che la bella stagione ci fa un regalo inaspettato e davvero speciale.

Una vecchia amicizia che rifiorisce e porta con se una moglie e una bambina che è un concentrato di esuberanza!!
In pochissimo tempo condividiamo ore e ore di mare e chiacchiere e ad ogni scoccare d'orologio cresce il piacere di questa compagnia.
Matteo e Maristella sono una boccata d'ossigeno in una cittadina in cui stringere rapporti non è la cosa più facile. Persone semplici, divertenti, piacevoli e con una spontaneità che stavo dimenticando.
Ma la vera star e la loro cucciola.... diciotto mesi di energia pura in cui sorrisi e gioia la fanno da padrone. E' la rappresentazione dell'entusiasmo puro!!

Ovviamente il Nano l'adora e Matilde ricambia con grande gioia di tutti noi che ci sciogliamo davanti all'amore che solo i bambini sanno scambiarsi.

Ciliegina sulla torta la settimana dello swing: una manifestazione che ha catapultato tutti noi indietro nel tempo. Musica dal vivo, balli, vestiti, acconciature e soprattutto un'energia positiva che ti ricarica.
Ovviamente io sto al ballo come Carla Fracci alla boxe, ma un giorno mi rifarò....siete avvisati! ;)




Qui sopra potete ammirare il mio trittico al limone: due diverse mousse e un macaron limone e basilico da sogno! Ovviamente ringrazio Pinella per l'aiuto...shhhh lei non lo sa....





Questa invece è una coppa yogurt, fragole e zenzero. Esteticamente bella gustosa e fresca al palato. Con una leggera nota di piccante data dallo zenzero.





Un dessert fresco, goloso e semplice. Zabaione gelato con pesche sciroppate  e menta....provare per credere!





Ecchevelodicoafare....il Mio Nano adorato che abbraccia il suo mondo. Dicevaaa
- Nonna ho bisogno del mappamondo perchè devo scoprire com'è fatta la terra...
E secondo voi, mia madre se lo fa ripetere due volte?? e così la nonna in trasferta (più tifosa di un ultras) lascia il suo cadeau...



E per ultima, vi lascio la chicca.... ma che belle siamo? Avevamo lacca anche nei timpani...


Maristella riesci a sentirmi????



    


lunedì 30 giugno 2014

CHI NUN MORE....

AO! MA CHE T'HANNO RAPITO L'ALIENI?

- emmm si lo so, sono stata un tantino assente....

UN TANTINO?? MANCO CHI VA IN SIBBERIA SPARISCE COSI'!!

- vabe dai adesso non esageriamo.... la Siberia..... mi sono presa una pausa?

AO E MICA SE FA COSI'!!

- Amen!

Potrei dire che ho avuto da fare ma se anche i presidenti delle più grandi nazioni c'hanno il tempo di twittare io non ho scuse...
Potrei dire che sono stata in vacanza ma non è vero...
Invece vi dico che non ho avuto voglia di scrivere, ecco.

Eppure in questo periodo non sono stata ferma, ho continuato a sperimentare e a divertirmi con i miei dolci, ma non so bene perchè non mi sembrava mai il caso di portarli qui.
Non so spiegarvi esattamente la sensazione che provavo ma era come se i dolci fatti fossero qualcosa di estremamente personale, quasi intimo da condividere.

E' inutile che fate quella faccia, so matta ma mica fino al punto che pensate voi ;)

L'asilo è finito, e con lui anche il mio poco tempo libero, per carità, sono fortunata perchè anche se a fine giornata mi sanguinano le orecchie (parla senza sosta) mi diverto a stare con il Sosia: è un bambino pieno di colpi di scena e mi fa fare un sacco di risate, bello de mamma...

Ora voi capirete che tra la sua presenza constante e il caldo mettersi in cucina a fare cose elaborate non è per niente il caso. Così nella mia mente c'è stato un lento cambio di stagione dolciario e ovviamente la produzione ne ha risentito. C'è crisi pure qui....signora mia cheiooodicoaffà!

Siamo passati dai biscotti al budino per poi spostarci sul gelato... senza un filo logico.

Finalmente è venuta in mio soccorso una preparazione che non avevo mai fatto.
Complice l'assenza del Non Marito che ormai sapete essere peggio di una diva in cucina, mi sono buttata su un dolce fresco, direi abbastanza leggero ma molto goloso


                                                     CHEESCAKE AI MIRTILLI


Ingredienti:

250 g di biscotti tipo Digestive
60 g di burro

400 g  di formaggio spalmabile
70 g di zucchero a velo
8 g di colla di pesce
250 g di panna
100 g di ricotta
1/2 bacca di vaniglia
marmellata di mirtilli

Sbriciolate i biscotti e amalgamateli con il burro fuso. Questa sarà la base della torta, quindi stendete il composto sul piatto compattandolo bene ed infilatela in frigo.

A parte scaldate 50 g di panna e scioglieteci la gelatina già ammollata in acqua fredda.
Lavorate il formaggio spalmabile con lo zucchero a velo la vaniglia la ricotta la gelatina e la panna restante semi montata.
Versate la crema sopra la base e mettete in frigo per circa tre ore.
Una volta che avrà raggiunto la giusta consistenza stendeteci sopra la marmellata di mirtilli.

A piacere potete aggiungere alla crema il succo di mezzo limone. Io trovo che ci stia benissimo...provate e ditemi.

martedì 20 maggio 2014

QUANDO E' AMORE, E' AMORE!

Dopo una lunga assenza le cose da raccontare sono tante. Troppe. 
Allora che faccio?
Riprendo da dove avevo lasciato, più o meno.

Nell'ultima vacanza romana il Non Marito mi ha fatto scoprire qualcosa di cui ignoravo l'esistenza e che forse sarebbe stato meglio (per lui) non farmi sapere. 

Una mattina di quelle che non sono nulla di che, lui prende e mi faaaa
- Oggi ti porto in un posto che sicuro ti piacerà, dai prepariamoci
E io che sono curiosa come una scimmia mentre mi preparo cerco di strappargli info, ma niente.
Saltiamo in macchina, compreso il Sosia curioso anche lui.... e dove mi porta??

Magari state già pensando ad un posto romantico, o magari la natura incontaminata.... 
C'avete presente Roma? e avete presente quel luogo meraviglioooooso che è Porta Maggiore? Si quello con i capolinea dei tram, il traffico, il degrado..... e quel fantastico MERCATINO DELL' USATO????

E' stato amore a prima vista.
Lì, nascosto che se non lo sai l'occhio da solo non ci arriva, un pozzo delle meraviglie!
Hanno di tutto, libri, musica, mobili, arredamento, strumenti musicali, vestiti....qualunque cosa la vostra mente possa pensare! Per fortuna il Sosia ha trovato subito di che trastullarsi, non so come abbia fatto ma dopo 5 minuti che eravamo li aveva già tra le mani un vecchio liquidator versione bimbo. Considerando la mole di oggetti che ci circondavano, vederlo con le mani occupate non ci è sembrato vero! Non è già questo un motivo valido per amarlo sto posto?

Alice nel paese dell'usato! Io, che mi perdo tra gli scaffali del super mercato in cui vado tutti i giorni, figuratevi la. Servizi da tè stupendi, vinili, libri, mobili antichi e poltrone che sembrano il trono di Danimarca.

Mentre facevamo su e giù per sti corridoi strettissimi....eccolo! Messo li, tra altre mille cianfrusaglie, quasi a voler fare il vago -sai mai mi lasciano qua che c'ho gli amici -. Mi dispiace cocco ma saluta tutti e vieni con me!! 
Mi credete se vi dico che ero più felice del Sosia con la sua pistola ad acqua? 
Che vi devo dire? a me queste cose mi fanno scialare. 
Signore e Signori ecco a voi il mio PORTAUOVA!!



Vabè la foto l'ho rubata googolando ma quello che ho preso io è proprio così.... non è bellissimo?
Come giusto, si è meritato un posto d'onore in cucina...poi vi farò vedere.


Ma ciancio alle bande (Dotto docet) e veniamo a noi!
Lo sapete che sono sempre sui libri a studiare e che faccio fare da cavie ai miei uomini. Così questo fine settimana mi sono dedicata ad una parte della pasticceria che non ho mai approfondito, anzi che a parte qualche sporadica occasione non ho praticamente mai affrontato: il glassaggio.

La Musa ispiratrice è stata Pinella che come sempre crea dei capolavori. I suoi dolci al piatto hanno sempre delle glasse magnifiche. Lucide, lisce...sono delle carezze.

Il dolce in se è stato solo un pretesto per provare questa tecnica, ma devo dire che l'intero esperimento è stato soddisfacente. Pensate che il Sosia ne sta facendo scorpacciate...bello de mamma!

Visto che la descrizione del dolce è troppo lunga lo chiamerò:

                                                             ESPERIMENTO N° 1


Dai che non è niente male. 
Si tratta di una glassa cioccolato e caramello. 
Come vedete il dolce è spoglio, nel senso che non ci sono decorazioni particolari, proprio perchè ho voluto concentrarmi esclusivamente sulla "copertura"

Ingredienti:

250 g di panna fresca
220 g di zucchero semolato
170 g di sciroppo di glucosio
cardamomo
13 g di gelatina in fogli
65 g di cioccolato al latte al 35%

Mettete in un pentolino la panna con il cardamomo e portatela a bollore.
A parte fate fondere il cioccolato.
Idratate la gelatina con 5 volte il suo peso in acqua.
Versate lo zucchero in una casseruola e bagnatelo con un velo d'acqua. fatelo sciogliere a fuco dolce. Aggiungete il glucosio e continuate la cottura fino ad ottenere un caramello biondo.
Versate la panna bollente e filtrata nel caramello facendo attenzione a non ustionarvi e fate decuocere fino ad avere una consistenza morbida e fluida. Aggiungete la gelatina idratata e versate il tutto sul cioccolato mescolando con una spatola. Portate alla temperatura di 35/ 40°C-
Colare la glassa sul dolce congelato ed eliminate l'eccedenza con una spatola a gomito.

Inizialmente sporcherete mezza cucina ma con l'esercizio andrà sempre meglio, se ci sono riuscita io.....fidatevi!



L'interno è una namelaka (grazie al maestro Santin) al cioccolato fondente su un biscotto di riso bagnato con uno sciroppo al bergamotto. 
In alcuni ho anche inserito una gelee di pesche sciroppate che ci sta veramente bene...ma quelli sono ancora nel freezer.
Il dolce nella sua completezza è molto buono. Brava me!!


 Se le glasse di Pinella sono delle carezze, le mie sono più delle pacche sulle spalle, ma va bene così, ciò che conta è l'amore :))




giovedì 8 maggio 2014

ACCENNI DI STORIA

Una luuuunga pausa, lunghissima.
Lungo il decorso della varicella, lunga la vacanza di Pasqua, lunga la permanenza a Roma, una lunga pausa dai miei amati dolci.

Detto questo sarò breve.
Dopo settimane di stop forzato sono tornata a casa con una voglia pazzesca di fare.

La Pasqua è passata e quindi non devo per forza essere buona buona. Quindi anche se ho fatto due, e sottolineo due dolci diversi, e metterò le foto di entrambi la ricetta sarà una sola. Tiè!

                                              
  MADELEINES AL PROFUMO DI LIMONE
     (da una ricetta di Luca Montersino)


Ingredienti:
100 g di uova intere
15 g di tuorli
70 g di zucchero semolato
60 g di farina 00
3 g di lievito chimico
75 g di burro
1 g di sale
zeste di un limone

Scaldate le uova intere, i tuorli, lo zucchero, il zeste e il sale fino ad una temperatura di 45°C. Una volta arrivati a temperatura montate il tutto fino a raffreddamento. Avrete un composto denso e spumoso. Unite la farina setacciata con il lievito facendo attenzione a non smontare il composto.  Aggiungete per ultimo il burro fuso a fuoco diretto ma già tiepido.
Mettete l'impasto nelle forme imburrate e infarinate e fatelo riposare in frigo per un paio d'ore.
Infornate a 210°C.
Appena queste delizie cominceranno a gonfiarsi ai lati spegnete il forno. Aspettate che si gonfi anche il centro e riaccendete a 180°C per 5 minuti. 
L'ideale sarebbe sformarle una volta diventate fredde, ma voi lo sapete io non ho resistito.
Mi sono giocata quasi tutti i polpastrelli, ma la libidine di assaporare  una madeleine appena sfornata è un salto in paradiso. Si sciolgono in bocca con il loro sapore delicato.


Il secondo dolce invece è una rivisitazione della fantastica tenerella del Maestro Santin. 
Il Non Marito aveva espresso il desiderio di un dolce cioccolatoso al triplo cioccolato, eeeee ecco qua!
Una torta di cioccolato, con un cuore morbido e umido. Il tocco d'artista è stato aggiungere del vino bianco di Porto all'impasto.

Molti di voi non sanno che la mia Non Suocera è una portoghese fatta e finita e grazie a lei ad ai suoi viaggi in terra madre ho avuto la fortuna di assaggiare la cucina di quel paese.
Molte cose ho provato e tante, anzi tantissime mi sono piaciute: ma c'è una cosa, un dolce per cui vado matta. Quando ce lo porta il mio pensiero va a lui in modo costante. Il chiodo fisso diventa andare ad aprire il frigo per magnarmelo tutto!!! Il dolce in questione è il bolo rico.

Con l'aggiunta del vino di Porto alla mia tenerella è sembrato di addentare il fantastico bolo.
Sarà stata l'influenza del vino che è un tipico liquore portoghese, sarà che finalmente ho trovato la strada maestra per la ricetta originale,  fatto sta che se la sono divorata!!!






lunedì 14 aprile 2014

GALEOTTA FU L'AMICIZIA

Sara non è un’amica, è, èèè, èèèèè è qualcosa di più.
Credo che nella vita di ognuno ci siano delle persone speciali, quelle che ce le hai nel cuore nonostante tutto e che sai che faranno per sempre parte della tua vita anche se a dividervi ci sono secchiate di kilometri.
Sara è una di queste persone.

 La nostra amicizia è cominciata tra i banchi di scuola con un  “bella secca” (la prima ed ultima volta che le ho sentito pronunciare robe coatte!).
Quando ci passi anche solo due ore lei ti contagia, con la sua energia, con la sua forza, e soprattutto con il suo stile di vita!!! Per lei il termine vita sana non è abbastanza, in confronto io mi sento una “americana da junky food” ed IO proprio non lo sono!!

Un annetto fa ha avuto il coraggio di venirmi a trovare qui “A quel paese” e sono stati giorni di salutismo totale!! Tipo quelle settimane del benessere nelle campagne toscane con il guru vestito di bianco e il terzo occhio.
Una delle tante cose che abbiamo fatto in quei giorni così puuuri è stata una fantastica composta di fragole.
Ora non so se il termine composta sia quello più adatto, ma vi prego non voglio andare a googolare… fatemi  gongolare nella mia pigrizia.

Insomma abbiamo preso una quanta di fragole, e le abbiamo messe a cuocere in un pentolone per ore e ore e ore. Direte voi “ma è una marmellata!!” eh no!! Ve piacerebbe! Secondo voi la mia super amica salutista mi metteva lo zucchero?? Bravi, vedo che avete capito. Quel che abbiamo concesso a quelle fragole solitarie è stato solo una spremuta di limoni.
Comunque contro ogni aspettativa è venuta una purea buonissima,  un po’ acidula ma buonissima.

In casa non siamo grandi mangiatori di marmellate e affini (a parte quella di more della Santa), i barattoli sono li in attesa di essere svuotati in qualche bel guscio di frolla:  potevo io deludere le aspettative di quella bella composta nata sotto il segno di una grande amicizia?!?!?
Oramai sull'onda del  gluten free mi sono cimentata in una ricettina facile facile.

                                            
CROSTATA CON COMPOSTA DI    FRAGOLE



Frolla di riso

330 g di farina di riso
50 g di amido di mais (maizena)
200 g di burro a temperatura ambiente
53 g di uova intere
130 g di zucchero a velo

Lavorate il burro con lo zucchero e aggiungete le uova. Quando i liquidi saranno assorbiti versate le farine setacciate. Fate una bella palla e mettetela in congelatore a raffreddare.
Quando il burro avrà recuperato la sua consistenza stendete la frolla e con molta attenzione adagiatela nella tortiera imburrata e infarinata. 
Dovendola cuocere in bianco ho ricoperto il guscio con carta forno e fagioli secchi per non far crollare le pareti. Vanno tolti per ultimare la cottura del fondo, altrimenti non cuoce bene.
180°C fino a doratura.

Per il ripieno ho dovuto "correggere" la composta. Messa a scaldare in un pentolino ho aggiunto zucchero semolato fino a raggiungere il giusto equilibrio e per darle maggior consistenza un cucchiaio di amido di mais.

Il risultato è una crostata molto friabile e leggera. La composta di fragole risulta meno "collosa" di una marmellata ed ha un sapore più genuino. 

Il Sosia la sta divorando....e pure io!



domenica 6 aprile 2014

UN'ALTRA PRIMA VOLTA

Non credevo che la vita fosse una sequela continua di prime volte. Magari la maggior parte non hanno un primato assoluto, magari certe cose le hai già vissute, direttamente o meno, però quando le incontri di nuovo sei come un verginello.

In questo troppo piovoso weekend la nostra prima volta è… la VARICELLA!!! (immaginate il mio entusiasmo…). Io l’ho avuta, il Non Marito pure quindi all' appello mancava (nota bene il tempo passato imperfetto)  solo il Sosia. Siamo una famiglia che si adegua subito, nun ce piace de sderazzà!! 
Per fortuna il nostro ometto, che non è un millantatore, da vero super-eroe subisce stoicamente l’aumento delle bolle e la febbre alta.

Nel contempo chi con amore (e qui non dico il nome ma indico col naso…:P) mi legge sa che la domenica mi dedico alla mia passione, e chi segue la pagina facebook sa altrettanto bene che ultimamente mi sono messa a studiare. Ho un progetto in mente e nel cuore il desiderio di farlo diventare realtà ed intanto mentre il tempo m’insegna la pazienza io approfitto e studio cercando la mia strada.

Chi lo dice che la pasticceria deve essere per forza ‘na roba che fa venire i brufoli e la ciccia? Esiste, e ripeto esiste, tutto un mondo di dolci che si posso mangiare senza dover avere gli incubi di una bilancia con i denti da squalo che ci insegue. Non solo, in questo mondo molti di questi dolci posso soddisfare tutte quelle persone che purtroppo, pur essendo golose come un orso col miele non posso toccare nemmeno un biscotto scemo.
E allora ecco che la vostra Chiara, come una wonder woman de noantri, munita di frusta e lecca pentole…si siede e comincia a fare la brava scolaretta (e che vi credevate?che andavo a sconfiggere i cattivi?!?)

Un grazie va a http://uncuoredifarinasenzaglutine.blogspot.it/. Un blog che mi è stato consigliato e che io consiglio a voi.   

                                    
                                     TORTINI DI MELE ALL'OLIO DI RISO SENZA GLUTINE  

                             

Ingredienti
5 uova
250 g di zucchero
200 g di olio di riso
250 g di mix per dolci
lievito
4 mele

Montate le uova con lo zucchero fino a far diventare il composto bianco e spumoso. Mentre montate inserite l'olio di riso a filo. Inserite le farine. Infine aggiungete le mele amalgamandole al composto girando con una lecca-pentole facendo attenzione a non smontarlo. In forno a 180°C per 30 minuti circa.
La ricetta originale prevede il burro al posto dell'olio di riso, ma voi sapete bene quanto mi piace sperimentare. Il risultato è un dolce morbido, umido e delicato. Buonissimo!!

Alla faccia di chi dice che i dolci per celiaci sono insipidi. 
P.s. questi vanno bene anche per chi è intollerante al lattosio!


                                     




giovedì 27 marzo 2014

UN'OASI NEL DESERTO

Sali a Roma, scendi a Policoro, arisali a Roma e riscendi....
Fai le valigie, disfa e valigie..
Prepara gli scatoloni, svuota gli scatoloni (con conseguente pulizia della casa che "Ti spiezzo in due" in confronto è 'na polpetta moscia)...
Lavora per il locale, abbandona il locale...
Fai la domanda per il concorso, non fai la domanda per il concorso...
Metti e gambe, leva e gambe...no! quella era nonna, e un'altra storia pure...

Vi pare che una vita fatta di fare e disfare su tutti i fronti possa essere noiosa? Macchè! Però lasciatemelo dire, certe volte me ne andrei, solo che per farlo dovrei fare altre valigie...lasciamo perdere va.

Per fortuna in tutto questo caos soprattutto mentale si riesce a capire ancora qualcosa, e questo mi permette di ritagliare dei momenti speciali, come oasi nel deserto.

Metti un sabato sera, metti due nuovi amici che ti piacciono tanto, ecco bell'e fatto un invito per una serata in compagnia. 
La cena è andata benissimo a parte il fatto che dopo poco ero già morta dal sonno, per fortuna il Non Marito è stato bravissimo a fare anche la mia parte (pure perché sono sue "vecchie" conoscenze) e il Sosia è riuscito a tenermi sveglia tra un lancio alla Tarzan e l'altro. Gli ospiti si sono rivelati meglio di come immaginavo e soprattutto se so magnati tutto!!!!

Forse ancora non sapete che in questa casa di agnostici si possono venerare solo due uomini: Maurizio Santin e Luca Montersino.
Come al solito se non li conoscete (e non è normale) andate a gogoolare....subito per favore!!
Il Maestro Santin ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente e mi ha subito conquistata. Una personalità forte e decisa, ma di una simpatia unica. Le sue opere sono, sonoo.....non trovo le parole.... dovreste provare!
Il Maestro Montersino invece non ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, quindi a conquistarmi è stato in primis il suo lavoro. Credo sia un innovatore, un grande studioso della materia prima che un fantastico pasticcere. A lui devo molto, soprattutto ho capito che la pasticceria è una roba seria e per diventare bravi bisogna studiare tanto.

Secondo voi, invito amici a cena e non sperimento qualcosa??!! Il Non Marito come sempre fiducioso ha vissuto tutta la giornata a dita incrociate. Che amore!
Comunque grazie ai miei Guru la cena è stata un successo!!

         CROSTATA LINZER ALLA COMPOSTA DI MELANZANE (del maestro Montersino)


Frolla montata:
250 g di burro a temperatura ambiente
100 g di parmigiano
75 g do farina di mandorle
12 g di sale
125 g di uova intere
175 g di farina "00"
75 g di fecola di patate

Montate il burro con il parmigiano e la farina di mandorle. Aggiungete le uova e montate ancora. A mano invece incorporate la farina, la fecola e il sale. Se la fate in anticipo non tenetela in frigo. Se indurisce è un problema poi.

Composta di melanzane:
500 g di melanzane
50 g di pecorino
20 g di olio evo
1 g di sale e pepe
5 g di basilico
30 g di amido di mais
100 g di uova intere
200 g di scamorza affumicata

Immergete la melanzana nell'olio bollente. Mi raccomando di bucherellarla prima altrimenti fate un macello! Una volta cotta spolpatela e passate la polpa nel mixer insieme al resto degli ingredienti, tranne la scamorza. Questo composto potete farlo riposare in frigo.

Quando vi sentirete pronti prendete una sac a poche e riempitela con la frolla. Create il guscio della crostata in una tortiera (io ho usato un 20 cm di diametro). Disponete la scamorza sul fondo della torta, riempite con il composto, fate le strisce con la frolla rimasta e infornate a 170°C per circa 30 minuti.
Da sturbo!! 

Come dessert invece ho fatto una tortina per me speciale. L'ho vista nascere in diretta dalla mente e dalle mani del Grande Maestro Santin... quel giorno ho cercato di rubare più che ho potuto ma sono talmente rinco che negli anni non sono mai riuscita a ricordare con esattezza la ricetta, fino a  quando non ho trovato in libreria il suo "I dolci di casa mia"...che gioia!!

                                                           TATIN ALLE MELE (a modo Suo)

 Se volete la ricetta basta chiedere.
Lo ammetto, forse ho esagerato con il caramello....;)






mercoledì 19 marzo 2014

TRADIZIONE SI, TRADIZIONE NO

Fatto un riepilogo così alla buona, direi che tra Natale e Pasqua si concentrano una serie di feste che la metà basta. Questo almeno nella nostra famiglia.
Non sto a farvi l'elenco, vi basti sapere che la maggior parte dei miei parenti festeggia gli anni in questo lasso di tempo. Mettici poi l'Epifania (che tutte le feste porta via....seeeee), il carnevale, la festa del papà, la festa della donna e quella degli innamorati... 
Poi dicono che l'inverno è noioso. Criticoni!!
Più o meno ogni festività si porta la sua tradizione che in genere è 'na roba magnereccia.
Se uno, o più specificatamente IO! fossi stata dietro a tutte queste date importanti a quest'ora starei ancora a "carissimo amico":pigra e lenta, un binomio perfetto.

Dovete sapere (non è che proprio dovete, si fa per dire)che tra i miei tanti difetti c'è un sano senso del rischio. Per me fare due volte di seguito lo stesso dolce non è possibile, e la cosa vale anche per quelle preparazioni che  sono oramai collaudate. Il Non Marito ha perso ogni speranza e vive a dita incrociate...che ci volete fare?
Mi piace sperimentare, provare cose nuove, e soprattutto ho una mia lista mentale di dolci da provare/fare che non posso ignorare più di tanto.
Dalle frappe di fine carnevale sono passati parecchi giorni e io non sono stata certo con le mani in mano, anzi tante cose sono nate, alcune degne di nota e tanto buone da non riuscire nemmeno a fare una foto, altre degne di foto per quanto sono venute male...fatto sta che non ci sono prove nè dell'una nè dell'altra cosa, tiè.

Fare la mimosa per la festa della donna onestamente non mi andava. E' una torta buonissima, ma proprio non mi andava di farla, e cosi mi sono cimentata in una Tarte Pont-Neuf. Non me la sto tirando, si chiama proprio così! Che cos'è? andatevene a googolare un pò va (ma con amore eh!?). Purtroppo il primo esperimento è fallito... ma questa è un'altra storia, o post...
Così ho fischiettato per un pò facendo la vaga e buttandomi sul salato e il Non Marito e il Sosia non hanno battuto ciglio quando gli ho messo davanti un vassoio di bignè con crema al limone...
La mia coscienza però ha cominciato a borbottare quando ha sentito che la festa del papà era vicina, e per mia fortuna ha trovato la strada spianata perché questa volta le famose zeppole di S. Giuseppe erano nella lista. Devo ammettere che fino all'ultimo le mie radici romane hanno tentato di farmi cedere in favore dei golosissimi Bignè de S.Giuseppe (alla romana) ma io le zeppole non le avevo mai mangiate..e quindi mai fatte....



Ed ecco a voi Sua Maestà la zeppola!!
Rigorosamente al forno che non fanno ingrassare :p ed al posto dell'amarena che non ci garba, una perla di marmellata di more....sisi proprio quella!! La Santa colpisce ancora!!


giovedì 6 marzo 2014

IN TRASFERTA

Come una grande reporter ( sento i vostri cori di "buuuuuu") anche io faccio l'inviata, solo qui però eh!.

Come ben sapete sono romana, quindi tutta la mia famiglia d'origine vive nella Capitale e ogni tanto raccolgo baracca e burattini per tornare a fare la figlia a casa di mia madre.
Stavolta il Non Marito è rimasto a casetta: siamo io e il Nano, stretti stretti, core a core.....AIUTOOOOOO!!

Mia madre lavora, mio padre lavora, mia sorella lavora, siamo senza macchina e fuori piove da quando siamo arrivati....GRAZIE ROMA!!! (e non faccio riferimento a Venditti!)
Il risultato di questa equazione è che praticamente stiamo sempre a casa, e allora vai con biscotti e cose magnerecce di vario genere... se quando torno a Policoro sono ingrassata, sappiate che la colpa è dello stress metropolitano, ecco.

A mia sorella piacciono tanto i canestrelli, si quelli di un mio "vecchio" post. E che alla sorellina non gli fai i biscottucci? Sono io una sorella degenere?? no no no!!


Lo so che la forma non è quella canonica, ma in valigia non ho potuto mettere tutto. Ho portato il termometro
...non fate quelle facce, mica sto parlando di quello per misurare la febbre!! E se mi venisse voglia di fare una meringa italiana?...Prevenire è meglio che curare... 
qualche sach a poche, libri di pasticceria, la bocchetta grande per le creme e il cofanetto di taglia biscotti rotondi. 
Di più non ho avuto il coraggio, ma la prossima volta...

Comunque.
Abbiamo fatto visita anche ai miei adorati nonni marsicani: vuoi che non porto qualcosa? Bravi!!

Avete presente il programma La Prova del Cuoco? Io non lo guardo mai, anzi fino a poco tempo fa non avevamo neanche la tv in casa, figurarsi. Comunque, accendo e vedo che in questo programma c'è una signora che fa la cheerleaders con un mattarello.
Io adoro lavorare la pasta, così mi fermo a guardare, sapete cosa stava facendo? 

                                         FRAPPE (o sfrappole o chiacchiere, o bugie o....)


260 g di farina
1 uovo
15 g di cognac o brandy
50 g di succo d'arancia
10 g di burro morbido
8 g di zucchero a velo
sale
strutto per friggere

Su una spianatoia mettete la farina a fontata e dentro l'uovo, il burro, lo zucchero, il brandy e il sale . Cominciate ad impastare. Troverete l'impasto duro, difficile da compattare aiutatevi quindi con il succo dell'arancia. Mi raccomando dosate con cura, poco per volta in modo da dare alla farina il tempo di assorbirlo. L'impasto dovrà essere elastico e morbido, ma non troppo morbido.
Stendete con il mattarello la palla così sottile che dovete intravedere la spianatoia attraverso la sfoglia; poi con la rotellina tagliate le striscioline e immergetele nello strutto che intanto sarà arrivato a temperatura.
Le frappe devono friggere veramente pochissimo, appena si colorano tiratele fuori e fatele freddare.
A pioggia lo zucchero a velo.
Sono croccantissime!!
Lo so che avete letto la ricetta con la smorfia, lo so che lo strutto non è ortodosso soprattutto per una vegetariana come me.
Che volete, maccarone tu m'hai provocato e io te distruggo! Quando ce vò ce vò!!



So anche che il Carnevale è finito, ma queste sono così buone che le potete fare pure a ferragosto e io ancora non le avevo mai fatte. No, non potevo aspettare 5 mesi!

P.S. in frigo c'è latte, panna... ce la farò a fare la mimosa in tempo per l'otto marzo?!
P.S. numero 2 : la Santa zia mi ha regalato un altro barattolo di marmellata di more, come si fa a non adorarla??

sabato 1 marzo 2014

A SCUOLA DI SEMPLICITA'

Sono giorni che ho una gran voglia di pasticciare. Bene direte voi …. manco per niente!
Secondo voi,  che gusto c’è a sperimentare se nessuno aspetta con la bava alla bocca le vostre prelibatezze?
Il Non Marito è intollerante ai latticini e come voi ben sapete se si elimina questa sfera d’ingredienti dalle preparazioni dolci rimane ben poco. Non basta, è molto, e dico molto e ripeto molto particolare nei gusti e mangia dolci con la faccia da orso Yoghi solo in casi eccezionali.
Allora voi mi direte, ma hai un fantafiglio  treenne e si sa che i bambini a quell’età sono golosissimi … e inveceee NO! Provate a offrigli una fetta di pane, così semplice, e vi ritroverete con un criceto dalle guance gonfie. Ma con i dolci, con i dolci è tutta un’altra storia … ha ripreso dal papà ( e tante grazie).
Quindi il mio campo d’azione casalingo si restringe a torte per la colazione (che mangio poi comunque io), biscotti e cornetti (o croissant come preferite).
In tutto questo il lato positivo è che devo spremere le meningi per creare qualcosa di semplice ma sempre diverso e gustoso.
Ora dovete sapere  che la parte abruzzese della mia famiglia d’origine vanta una nonna fortissima in cucina e una zia fortissima in tutto!! Ma c’è una cosa che mia zia potrebbe spacciare clandestinamente e diventare una donna potente e temuta: la marmellata di more selvatiche!!! Per fortuna ha un cuore (e delle mani) d’oro e quindi ci regala questi vasetti sacri senza fare una piega, anzi con una gioia inusuale.
Capirete che le more selvatiche non è che si trovano tanto facilmente, e soprattutto non sono sempre reperibili, quindi la Santa (mia zia) riesce con gran fatica a tirar fuori pochi barattoli alla volta. 
Ah! Merce rara e preziosa!
 Così noi qui a casa centelliniamo l’uso di questa marmellata in maniera fobica, tranne questa volta, in cui per poter conquistare la mia piccola platea ho dovuto ricorrere all’asso nella manica.

Il Non Marito ha fatto la faccia da Yoghi e il suo simile si è leccato le dita …. grazie zia!!!

                                                     
                                                       FROLLINI CON MARMELLATA


I più attenti avranno notato un frollino dissidente, tranquilli è marmellata di pesche. L'ho fatta io, cerco di seguire le impronte della Santa...ce la farò?

PASTA FROLLA

500 g di farina 00
300 g di burro
200 g di zucchero a velo
80 g di tuorli
una presa di sale 
zeste di un limone

Disponete la farina a fontana, mettete al centro lo zucchero a velo, i tuorli, il burro a pezzetti (deve essere morbido), il sale, la buccia di limone.
Cominciate a lavorare gli ingredienti con le mani, all'inizio vi sembrerà che il tutto si divida, ma abbiate pazienza, l'impasto si compatterà. 
Avvolgete il composto nella pellicola e fatelo riposare almeno una mezz'oretta.
Quando sarete pronti (voi e l'impasto) stendete, date le forme e infornate a 170- 180° C.
Riempite di marmellata una sac a poche e mettetene un pò al centro del biscotto cotto e freddo.

.
Primo consiglio: spolverate la parte superiore del biscotto con lo zucchero a velo prima di metterlo sulla marmellata.
Secondo consiglio: fatene tanti!!!

mercoledì 26 febbraio 2014

A VOLTE RITORNANO

-Toc toc...c'è nessuno?

-Siiii, sono la primavera...

-Mi apri????

-Se, te piacerebbe!! guarda che è ancora febbraio, ancora haivoja a quanto me posso riposà... non ce l'hai il calendario a casuccia tua?

-Scusa maaaa allora i fiori sul balcone?e il sole?e il caldo?eeeeeeee

-E basta!! Ma che non lo sai che a carnevale ogni scherzo vale?!?!?!

-.....sgrunt....maledetto carnevale!!

Divagazioni.

Era tanto che non mettevo mani alla pasta di zucchero, un pò per scelta mia e un pò per scelta...degli altri!
Ormai il cake design è diventato una moda, tutti si divertono a modellare, a creare, e molti a forza di fare esercizio diventano bravi. Tante le homemade, tante le idee che circolano e alla fine di ogni torta mi sembrava di fare qualcosa di già visto, di già fatto. Così è finito lo stimolo, l'ispirazione. 
Che fare? Niente!
Io sono una pasticcera prima di tutto, sopra ogni cosa, quindi sono tornata alle basi (che poi tanto basi non sono), al cuore della mia passione.
Fatto sta che qualche giorno fa mi chiama un papà (ma quanto sono carini i papà premurosi?!?!?) e mi chiede di fargli Pocoyo con tutta l'allegra compagnia, e che gli dico di no?? No! Appunto.
Ammetto che riprendere a modellare dopo tanto non è cosa da poco, le mani dimenticano in fretta, ma per fortuna altrettanto in fretta ricordano ;)


Manca Ronfotto, lo so... ma non è voluto scendere dall'albero per la foto di gruppo, pigrone!!



domenica 16 febbraio 2014

VIVA LE INAUGURAZIONI

Sono stati giorni di fuoco, in una settimana abbiamo “festeggiato” due inaugurazioni diverse.
Sabato ricevo una chiamata piacevolissima: mi viene offerta la possibilità di fare il mio mestiere in un ristorante che sta aprendo. Bellissimo direte voi, eh! Pure io lo dico, solo che l’inaugurazione  è nientepopodimenoche il martedì successivo  AAAAAAAAHHHHHRRRRGGGGGG!!!!
Passata la paura, mi spalmo meglio che posso nella squadra del ristorante e ci prepariamo per l’orda famelica. 
Incredibile la gente quando si mangia gratis!!
Vabé non divaghiamo.
La serata è andata alla grande, anche la mia torta ha riscosso un discreto successo e mi sono anche divertita!



E dai che siamo fotogenici!!

Finalmente oggi dopo due giorni niente male sono riuscita a sprofondare nel cuscino, una pennichella pomeridiana da orso in letargo, ma in fondo me la sono meritata ;)

 Domenica sera invece (è passata esattamente una settimana) c’è stata l’apertura di una nuova scuola di musica qui nel paese dove abitiamo, e dato che il “non marito” ha partecipato attivamente all’ organizzazione della serata, vuoi che mi presento a mani vuote?
Avevo in mente da parecchio di fare questi bellissimi bignè, la bravissima Pinella sa come stimolarti. Li ho visti per la prima volta sul suo blog ed è stato amore a prima vista. Dal momento che Lei è una grandissima Pasticcera pensavo fosse impossibile per me riuscire nell’ impresa, invece devo dire che è stato più facile del previsto.

E poi dite quello che vi pare, ma l’emozione che mi da vedere la bignè crescere nel forno…. Nemmeno un paio di scarpe nuove.


Ripieni sono indubbiamente più buoni :)....una semplice crema chantilly alla vaniglia



Il nostro artista <3

venerdì 7 febbraio 2014

TWO GUST IS MEGLIO CHE ONE


E un’ altra settimana è andata, o quasi. Finalmente è venerdì e il sole ha deciso di fare capolino, e andiamo!!  Una settimana piovosa, ma tanto tanto bella. Sono riuscita finalmente ad organizzare dei momenti con mio figlio: cinema, lavoretti (carta, colla colori…)e soprattutto un lunghissimo pomeriggio alla ricerca del vestito per carnevale. 
All'inizio ho pensato e cercato il modo di fargli un bel vestito da cow boy, ma il treenne non m’ha dato manco il tempo di crederci…quando, con tutto l'entusiasmo possibile, gli ho proposto la cosa m'ha fatto uno sguardo alla "fallo al gatto il vestito da pistolero!!" Che avreste fatto al mio posto?io mi sono arresa.

Iniziamo la ricerca del vestito di Spiderman, per carità non che non si trovi, ma da Armani costerebbe meno…non prendetemi per taccagna, non ho parentele con De Paperoni però non è nella mia natura assecondare il consumismo, e credetemi dopo aver setacciato tutti i negozi della zona, l’impressione è proprio che si cerchi di lucrare (ma di brutto) sui bambini…

Immaginate la scena: entrate con il vostro piccolo super eroe in questi bellissimi negozii per bambini, con giochi, libri, colori e 'sti famosi vestiti di carnevale da spulciare per trovare Lui!! 
Pensate che vostro figlio capisca la vostra disperazione e stia li buono accanto a voi, magari aiutandovi a cercare? Ahahahah (risata da strega Varana)povere illuse!!  Quella che doveva essere un’uscita entusiasmante, per voi si trasforma in una roba che Lara Croft in confronto è la nonnina di Cappuccetto Rosso…
Comunque alla fine abbiamo trovato il santo vestito e tutto sommato non è andata nemmeno tanto male (a parte essere andata a dormire con le galline per lo sfinimento). 
Adesso siamo tutti in attesa della festa di carnevale….. e per me il solito dilemma…

Ma quando è carnevale????

La ricetta di oggi è 'na robina facile facile che potete fare ad occhi chiusi...

PLUM CAKE VARIEGATO AL CACAO


Ingredienti:

225 g di burro a temperatura ambiente
225 g di zucchero a velo
220 g di uova
250 g di farina 
5 g di lievito
25 g di rum
1 baccello di vaniglia Bourbon
Per la parte al cacao
15 g di cacao in polvere
5 g di latte 
essenza di arancio

Premetto che io ho omesso il rum e l'arancio...

Montate con le fruste il burro con lo zucchero a velo e la vaniglia fino a che il composto risulti gonfio e bianco. Unite a filo le uova intere e poi miscelando a mano e con delicatezza unite le farine setacciate e il rum.
Togliete una parte dell'impasto a cui aggiungerete il cacao amaro sempre setacciato, il latte e l'aroma.
Preparate gli stampi con carta forno, e riempiteli con i due composti alternandoli a vostro piacere ( sbizzarritevi con la fantasia). Infornate prima a 220°C per 6/7 minuti e poi a 160°C per altri 20/25 minuti. Fate la prova stecchino, e fateli riposare fuori dal forno.
Enjoy!

lunedì 3 febbraio 2014

IO HO L’ENDOMETRIOSI



Ecco il mio manifesto
Io ho l’endometriosi. Io come tante altre donne nel mondo.
 Cos’è? E’ una roba pallossissima, che ti scombussola l’anima (sembra un testo di una canzone). Non voglio stare qua a descriverla, non sono Luciano Onder . Se siete curiosi, se volete capirne di più, il web è vostro amico.

“Ma allora scusa perché scrivi? Che vuoi?

Credo che i tempi siano maturi per non doversi nascondere più, ma anzi per uscire fuori. Non voglio vergognarmi di quello che sono  e spero che questo mio post possa essere d’aiuto a molte donne che si trovano a combattere tutti i giorni con questa bestiaccia, e perché no, anche a quelle che non sanno di averla ma stanno male e non ne capiscono il motivo.
Da quando ho scoperto di avere questa malattia (chiamiamola con il suo nome) sono passati circa 7 anni e  ho dovuto fare i conti con molte cose: in primis la sensazione di essere una donna a metà. La psicoterapia mi ha aiutata molto devo dire, e credo che possa essere un valido supporto per cominciare un percorso di accettazione di sé, dell’endo e anche del dolore fisico. E un amalattia mai uguale a se stessa, che cambia con il tempo, e che spesso ti costringe a dover ricominciare da capo…un altro dolore, un'altra brutta notiza, ancora pazienza…
Quante visite, quanti dottori quante volte non ci sentiamo capite e siamo portate a pensare che stiamo enfatizzando un malessere…sbagliato!! Non siamo capite perché purtroppo molti medici ne sanno meno di noi (che siamo costrette ad informarci approfonditamente) e spesso si rifugiano nella loro ignoranza dando la colpa alla nostra testa.
Per quanto mi riguarda sono una donna fortunata. Ho un marito meraviglioso che mi accompagna in questa avventura da 6 anni, e solo lui sa quanto può essere faticoso…abbiamo un bellissimo bimbo di tre anni, gioia della nostra vita... e paragonandomi a tante mie Compagne, riesco ad avere una quotidianità vivibile.
Grazie alla terapia sono riuscita ad eliminare i dolori, ma la pillola che sono costretta ad assumere mi da degli effetti collaterali non da poco. Ci sono giorni in cui nn riesco ad alzarmi dal letto, il mio corpo è privo di forze, i muscoli mi fanno male, mi fa fatica anche parlare e tenermi su di morale. Il lato positivo di tutto questo è che sto imparando ad essere felice quando mi alzo e sto bene, sto imparando a sfruttare ogni momento di serenità senza pigrizia.Sto imparando a fare i conti con una malattia che mi accompagnerà ancora per molti, molti anni e che non voglio mi rovini definitivamente la vita.

Care, carissime donne e Compagne,siamo delle piccole super-eroine, portiamo avanti la nostra vita nonostante tutto, cercando di non farci fagocitare dal dolore fisico e dalla stanchezza... non abbiate paura di dire al mondo che voi siete forti, che siete delle guerriere, e lottate, lottate ogni istante….

venerdì 31 gennaio 2014

LIBERIAMO UNA RICETTA: I CANESTRELLI

Buongiorno carissimi, 
Oggi è un giorno speciale, in questo momento tante altre bloggare (licenza personale) come me stanno liberando una ricetta. Un piatto dell'infanzia, o un dolce fatto insieme ai propri cuccioli e per questo speciale.....anch'io partecipo a questo simpaticissimo evento, liberando una ricetta semplice ma di sicuro successo.
Ho scelto questi meravigliosi biscotti innanzitutto per la loro bontà e per la facilità di esecuzione, ma anche perché in fondo questa ricettina è stata "liberata" già alcuni anni fa da un mio caro amico. Gli abbiamo rotto talmente l'anima con questi biscotti che alla fine si è arreso e ci fatto dono del suo segreto. Non me ne vorrà se anch'io oggi la condivido con tutti voi.

CANESTRELLI



100 g di zucchero
200 g di burro morbido
300 g di farina
1 uovo
vaniglia
zucchero a velo come se nevicasse

Con le fruste montate il burro a crema, e unite lo zucchero. Togliete le fruste e Aggiungete l'uovo e la vaniglia. Mi raccomando non usate la vanillina!!! Aggiungete per ultimo la farina setacciata e lavorate con le mani. Quando il composto sarà omogeneo stendete la pasta su una spianatoia ad uno spessore di circa 1 cm e fate tante formine. Infornate a 180°C e tirateli fuori quando cominciano a colorarsi. Devono rimanere belli chiari.
Per ultimo coprite con lo zucchero a velo...tanto, ma tanto.....e buon appetito!!

"Le storie sono per chi le ascolta, le ricette per chi le mangia.Questa ricetta la regalo a chi legge. Non è di mia proprietà, è solo parte della mia quotidianità: per questo la lascio liberamente andare per il web".

mercoledì 29 gennaio 2014

LA FESTA E' FINITA, GLI AMICI SE NE VANNO

Avete presente quando esce l’album di qualche cantante, il primo singolo che  presentano è rockettaro, movimentato, ritmato...e poi al secondo ti tirano fuori una roba melensa, lenta come un bradipo appena sveglio? Ecco è quello che sto per fare pure io!! Se il primo post è stato goloso, calorico e carnevalesco, questo secondo è sentimental  style…abbiate pazienza…
Magari avete pure presente quella vecchia canzone che faaaa “la festa è finita, gli amici se ne vannooo”… i nostri amici se ne stanno andando, oh!! Mica in quel senso li! Nono sono vivi, anzi vivissimi e proprio perché sono così vivi domani partono per una nuova vita in Svezia (o A Svezia ;) ).
Amici cari, la festa è finita… o almeno momentaneamente interrotta per noi, chissà tra quanto ci rivedremo. Di una cosa sono sicura però, che per voi sta iniziando un nuovo mega festone. Tanta bella gente, un bel posto, bella musica ritmata ad accompagnarvi in quest’avventura…solo sul buffet ho qualche dubbio...'sti svedesi J.
VI auguriamo, innanzitutto di sopravvivere serenamente al trasloco e poi tanta, ma tanta felicità. Ve la meritate, siete grandi!!

Ora bando ai sentimentalismi (dai in fondo non sono stata troppo sdolcinata) e veniamo all'esperimento di oggi, che devo dire è riuscito benissimo. Si tratta di un primo piatto facilissimo da preparare, con un gusto ottimo e che secondo me si presta a numerose variazioni.
   
                                                   
                                                   GNOCCHI ALLA CRESCENZA



dosi per 4 persone

300 g di crescenza
100 g di parmigiano
200 g di farina
2 uova 
sale e pepe

Il procedimento è davvero semplice, amalgamate tutti gli ingredienti tra di loro formando un composto compatto e omogeneo.
Il risultato dovrà essere più o meno così.


Dopodichè (licenza da bloggara) fate dei filoncini e tagliateli a ...gnocchi!! metteteli su un piano infarinato e fateli riposare.

Tuffateli nell'acqua bollente e quando salgono a galla fategli fare l'amore con il sugo che avrete preparato.
I miei hanno pomiciato con un sugo di melanzane che cotto nella pentola di terracotta....mmmmm e che ve lo dico a fare!!


lunedì 27 gennaio 2014

IL PRIMO POST NON SI SCORDA MAI

IL PRIMO POST...NON SI SCORDA MAI

Che emozione, il mio primo post! Ce la farò? Sarò all'altezza del compito??
- Ma si dai che vuoi che sia!E poi non sei mica la prima, e certo non sarai l'ultima...
Lo so per carità maaaaa.... 
- dai su non fare tante storie, buttati e vedrai che andrà tutto bene!
Allora io mi butto e inauguro questo blog,con un dolce (tanto per cambiare), anche se in realtà è un dolce per me insolito e presto scoprirete perchè.
Comunque, ci sono poche certezze nella vita, e per me il Natale e la Pasqua sono due di queste, cioè non ti puoi mica sbagliare con le date!Sono quelle, punto. Il dubbio Amletico nasce quando la Befana ormai è lontana e gli unici ovetti ammessi sono ancora quelli con la sorpresa dentro....quando inizia il Carnevale??
In quali giorni si svolge questa festa?Occupa un periodo ben preciso? Io non c'ho mai capito niente! E aivoglia a farmelo spiegare, peggio di un problema di matematica (e badate bene, non ho detto trigonometria!).Alla fine arrivata ai trentanni mi sono arresa alla dura realtà e non ci penso più!
Ultimamente mi è preso un desiderio, una voglia intensa di castagnole, avete presente quelle palline di pasta che in fondo non hanno un gran sapore, e che a volte sono dure come sassi? Ebbene si!proprio quelle. Forse perchè mi riportano indietro a quando ero piccola, forse perchè sto diventando una golosa senza vergogna, fatto sta che in barba a tutto e soprattutto in barba al Carnevale ho deciso di farle!
Di grande aiuto mi è stata una rivista che ho scoperto da poco e che vi consiglio, Alice cucina; Un mensile con un mare di ricette, collaudate e buonissime.
Chiaramente la ricetta vi permetterà di avere delle castagnole buonissime, saporite e sopratutto morbide.
Eh si abbiate pazienza, vanno fritte, e se l'ho fatto io potete riuscirci pure voi...la dieta la cominciamo lunedì...il prossimo....ok?



 CASTAGNOLE DI CARNEVALE

300 g di farina 00
50 g di zucchero
70 g di burro fuso
2 uova
1 bicchierino di rum (io ho usato l'amaretto)
50 g di gocce di cioccolato
1/2 bustina di lievito in polvere
1 pizzico di sale
zucchero a velo
olio di semi di arachide

In una terrina setacciate la farina con il lievito. Rompete al centro le uova, aggiungete il burro fuso, lo zucchero, il liquore, le gocce di cioccolato e il sale.Amalgamate per bene e trasferite il composto su una spianatoia. continuatelo a lavorare finchè non si compatta e diventa liscio. A questo punto staccate dei pezzetti, fate dei cordoncini e tagliateli (come per gli gnocchi). Per dare una forma più a "palla" arrotolate i pezzetti con le mani. In un pentolino mettete a scaldare l'olio, fino a 170°C. Friggetene poche per volta per non far abbassare la temperatura dell'olio. Quando sono cotte, scolatele dall'olio e spolveratele con lo zucchero a velo. Una raccomandazione....non fatevi venire il mal di pancia! ;)